Bruxismo – Digrignamento dei denti
Il Bruxismo è una condizione fisica caratterizzata dall’abituale digrignamento dei denti, che si verifica spesso durante il sonno. In Italia si stima che il 5/10% delle persone ne soffra, chi in modo leggero, chi più aggressivo. Questa nefasta abitudine, può causare una vasta gamma di problemi, tra cui danni ai denti, dolore a mascella o […]

Il Bruxismo è una condizione fisica caratterizzata dall’abituale digrignamento dei denti, che si verifica spesso durante il sonno.

In Italia si stima che il 5/10% delle persone ne soffra, chi in modo leggero, chi più aggressivo.

Questa nefasta abitudine, può causare una vasta gamma di problemi, tra cui danni ai denti, dolore a mascella o alla mandibola e mal di testa. La causa esatta del bruxismo non è del tutto chiara, ma si ritiene che sia correlata a una combinazione di fattori fisici, psicologici, ambientali.

In questo articolo, andremo ad analizzare le motivazioni per le quali potremmo esser diventati “Bruxisti”, troverai invece i dispositivi medici per ridurre al minimo le problematiche derivanti dal digrignamento in quest’altro articolo del blog ” Mamma ho i denti storti“.

Andiamo allora a sviscerare questi disturbi fisici, psicologici e ambientali che possono causare questa fastidiosa abitudine.

FATTORI FISICI

Ansia:

E’ causa comune di bruxismo, quando una persona sperimenta questo stato d’animo, può involontariamente digrignare i denti come manifestazione fisica del suo malessere interiore, un po come scaricare la tensione.

Questo può portare allo sviluppo del bruxismo come abitudine, studi recenti, hanno dimostrato che le persone che soffrono di ansia, hanno una probabilità da due a tre volte maggiore di digrignare i denti rispetto a chi non ne soffre.

Condizioni neurologiche:

Possiamo dare per acclarato che alcune condizioni neurologiche come il morbo di Parkinson e la malattia di Huntington favoriscono il bruxismo.

Queste condizioni colpiscono il sistema nervoso e possono causare contrazioni muscolari, ed il digrignamento dei denti.

Disturbi del sonno:

Le persone con apnea notturna spesso hanno interruzioni della respirazione per brevi periodi durante la notte, il che può causare eccitazione muscolare e portare a serrare forzatamente e digrignare i denti.

La sindrome delle gambe senza riposo, che provoca un’irresistibile bisogno di muovere le gambe durante la notte, può anch’essa causare tensione muscolare e portare al bruxismo.

Uso di sostanze:

Tutte le sostanze stupefacenti ma anche l’alcool e la caffeina, inducono eccitazione muscolare. Questo a vari livelli, può determinare l’involontario digrignamento dei denti ed un forzato serraggio della mandibola con la mascella.

Farmaci:

Alcuni farmaci, inclusi gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ed i beta-bloccanti (SSRI), sono stati associati al bruxismo. Questi farmaci sono comunemente usati per trattare la depressione, l’ansia, e l’ipertensione e con l’uso prolungato possono causare tensione a livello muscolare e probabile digrignamento.

Genetica:

I genetisti suggeriscono che sia probabile una componente genetica associata alla condizione del digrignamento. E’ stato dimostrato che un genitore bruxista avrà figli che hanno una probabilità più’ alta di diventarlo a loro volta.

Malocclusione:

Quando i denti superiori ed inferiori non articolano correttamente tra loro, siamo in presenza di una malocclusione, ed a seconda della gravità può causare tensione ai muscoli della mascella e della mandibola con conseguente forzato serraggio e digrignamento dei denti.

E’ importante notare che queste cause fisiche possono interagire e combinarsi tra loro, questo determinerà anche la gravità del digrignamento

FATTORI PSICOLOGICI

Stress:

La gestione della quotidianità oggi è frenetica ed è facile cadere in periodi prolungati di forte stress emotivo.

E’ forse la causa più frequente che porta le persone a digrignare i denti, è la manifestazione fisica di un disagio interiore. Diventa perciò importante affrontare le fonti sottostanti dello stress e trovare metodi sani per affrontarlo.

Ciò può includere tecniche di rilassamento, terapia medica, meditazione.

Depressione:

E’ uno stato d’animo tra i più studiati negli ultimi decenni.

La depressione e’ un disagio profondo che porta con se tristezza, impotenza, disperazione.

Il bruxismo collegato alla depressione, possiamo considerarlo una “forma di difesa” della persona che ne è affetta. Trattare la depressione con terapia medica può alleviare e ridurre anche il digrignamento dei denti.

Rabbia e frustrazione:

Il continuo turbamento emotivo di una persona, può manifestarsi in rabbia o in frustrazione. Entrambi gli stati d’animo, se prolungati nel tempo, possono causare anomale ed involontarie contrazioni muscolari anche della mascella e della mandibola, provocando digrignamento e serraggio forzato delle arcate dentali.

Per gestire il bruxismo indotto da questi stati d’animo, è importante affrontare le fonti alla base della rabbia e della frustrazione. Terapia medica, tecniche di consapevolezza ed esercizio fisico possono essere di grande aiuto.

Disturbo da stress post-traumatico (PTSD):

E’ una condizione che può verificarsi dopo che una persona ha vissuto un evento traumatico. Il disagio psicologico che ha scatenato lo stress, può aver agito anche sula tensione nervosa e muscolare provocando il bruxismo.

Anche in questo caso, il digrignamento sembra essere la parte più soft del problema ma con terapia medica, farmaci o una combinazione di entrambi, il PTSD può essere curato insieme al bruxismo.

FATTORI AMBIENTALI

Il sonno:

E’ stato dimostrato che le condizioni e l’ambiente in cui riposiamo, fanno la differenza per il nostro benessere psicofisico . Un’ambiente rumoroso o molto illuminato, certamente è un fattore di disturbo per il nostro riposo e può causare stress fisico con conseguenti contrazioni muscolari involontarie che possono nel tempo, evolvere in digrignamento dentale.

E’ importante perciò crearsi un ambiente confortevole per il nostro riposo finanche utilizzando dispositivi come i tappi auricolari o la maschera per dormire.

Medicinali:

Tra gli effetti collaterali che troviamo scritti nei bugiardini di alcuni medicinali è presente il bruxismo. Questo perche, soprattutto alcuni farmaci antidepressivi, possono provocare un rilassamento muscolare o aumentare la sensazione di stress. Tra questi sono presenti gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli antidepressivi triciclici.

Per affrontare questo tipo di digrignamento, è necessario confrontarsi con il proprio medico che potrebbe decidere di cambiare il dosaggio o addirittura il farmaco per cercare di ridurre questa fastidiosa abitudine.

Dieta povera:

Anche gli alimenti che assumiamo, influiscono sulle cause che possono indurre ad avere problemi di bruxismo. La ricerca scientifica ha dimostrato che le persone che hanno una dieta ricca di zuccheri, caffeina o altri stimolanti; e le persone che seguono un alimentazione a basso contenuto di vitamine e minerali possono essere più suscettibili al digrignamento dei denti.

I danni causati dal bruxismo possono essere notevoli e sono certamente evidenti. Il dente nel tempo si logora, si usura sino a diventare sensibile. La pressione esercitata sull’articolazione della mascella con la mandibola provocata dal forzato serraggio, può causare dolore, mal di testa e persino disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM).

Inoltre il digrignamento può anche portare a cambiamenti del morso, l’usura progressiva dei denti infatti consuma le cuspidi degli elementi dentali che “guidano” la corretta occlusione.

Fortunatamente, ci sono diverse soluzioni per il trattamento del bruxismo. La prima è l’uso di rilassanti muscolari e farmaci antinfiammatori. Questi farmaci possono aiutare a ridurre la tensione muscolare e il dolore, rendendo più facile per il paziente smettere di digrignare i denti.

Anche la terapia fisica e la consulenza medica possono essere utili. La prima favorisce l’allungamento e il rafforzamento dei muscoli della mascella riducendo la tensione muscolare, la seconda può aiutare ad affrontare eventuali problemi psicologici o emotivi che potrebbero contribuire alla condizione.

In altri casi è necessario l’intervento del medico odontoiatra per correggere eventuali danni causati dal digrignamento oppure dell’ortodontista per correggere eventuali problemi di occlusione.

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