Durante il periodo di crescita del bambino, dai sette ai dodici anni, i denti decidui chiamati anche denti da latte, iniziano a lasciare il posto ai denti permanenti.
Quando questi ultimi erompono, devono trovare lo spazio sufficiente sulla cresta ossea ed in caso contrario, cresceranno con inclinazioni anomale, storti e sovraffollati.
Puo’ capitare infatti di avere uno sviluppo in crescita della cresta della mandibola e del mascellare superiore non proporzionato alle dimensioni dei denti permanenti.
Nella maggior parte dei casi, il sovraffollamento dei denti non costituisce alcun disagio alle persone, se non per una fastidiosa estetica, in altri invece puo’ essere la causa di problemi fisici rilevanti come il mal di testa, il mal di schiena, bruxismo, acufeni. E’ utile in questi casi, un appuntamento dal vostro medico odontoiatra di fiducia, che vi potra’ consigliare, a seconda del disagio, il trattamento piu’ idoneo.
Il sovraffollamento dei denti e’ il primo imputato, ma direi immediatamente, il colpevole di una occlusione non corretta, quella che viene definita come malocclusione.
Volendo fare un esempio pratico, porto il caso di mia figlia, Silvia 18 anni.
Silvia e’ un caso emblematico di sovraffollamento dei denti. Negli ultimi 4 anni le abbiamo fatto un trattamento ortodontico con l’obbiettivo di ampliare, allargare l’arco mandibolare e mascellare, affinche’ si potessero forzare i denti ancora in crescita nella direzione e posizione giusta. Lo abbiamo fatto con una serie di 20 placche di riposizionamento “K” ed oggi dopo quasi quattro anni, abbiamo raggiunto un ‘ottimo risultato, riallineando l’arco incisale superiore ed inferiore.
Ora stiamo procedendo con apparecchi di contenzione che utilizza solo la notte per evitare una recidiva dei denti.
In una corretta masticazione, esiste una vera e propia “chiave di articolazione” , un preciso rapporto di equilibrio tra i denti superiori ed i denti inferiori. Nell’ occlusione ideale, infatti, ogni dente diatorico (Premolari-Molari) si pone in relazione occlusale con due denti antagonisti ( es: il 1° molare inferiore andra’ in articolazione con il 1° molare superiore ed il 2° premolare superiore), (es: il 2° premolare superiore, andra’ in articolazione con il 2° premolare inferiore ed il 1° molare inferiore).
Nella malocclusione invece, i nostri denti fanno un po’ quello che vogliono creandoci molti grattacapi.
Edward Angle padre dell’Odontoiatria moderna, classifica la malocclusione in 3 gradi diversi in funzione alla posizione del 1° molare superiore.
- 1° Grado: L’occlusione e’ normale ma i denti superiori sovrastano leggermente i denti inferiori.
- 2°Grado: I denti superiori sovrastano in modo anomalo ed abbondante i denti inferiori. Il mento e’ sfuggente e tende a retrocedere (RETROGNATISMO).
- 3°Grado: I denti inferiori sovrastano, sono piu’ avanzati dei denti superiori (PROGENISMO) anche detto “Morso inverso”.
Le cause delle malocclusioni dentali, sono generalmente ereditarie, l’anomalia quindi e’ presente nell’informazione genetica. Ma non e’ sempre così, pensiamo ad esempio ai comportamenti scorretti che possiamo avere:
- Il bruxismo che e’ la tendenza a serrare forzatamente i denti tra loro.
Spesso e’ un’azione involontaria in cui i muscoli implicati nella masticazione, vengono contratti e spingono la mandibola verso il mascellare superiore generando un frizionamento, un digrignamento anche rumoroso dei denti, che alla lunga puo’ portare ad un consumo dello smalto ed un vero e propio appiattimento delle cuspidi dei denti.
L’azione di digrignamento avviene nella maggior parte dei casi, durante la notte, quando dormiamo.
Ci si accorge di essere bruxisti quando il nostro partner la mattina seguente ci accusa di non avergli fatto chiudere occhio per tutta la notte!! ..:-))
Un rimedio efficace per non digrignare i denti e per non divorziare, e’ il Bite, un dispositivo medico ortodontico in resina trasparente che viene fabbricato da noi odontotecnici direttamente sul modello dell’impronta dei denti del paziente.
E’ un dispositivo medico su misura che e’ a forma di ferro di cavallo ed ha uno spessore di qualche millimetro, e’ un dispositivo mobile percio’ e’ il paziente che in autonomia lo inserisce solitamente prima di coricarsi e lo estrae la mattina al risveglio. Il bite, viene applicato ai denti superiori o inferiori ed ha come obbiettivo quello di preservare i denti naturali durante l’azione di serraggio della mandibola e di digrignamento.
BITE in resina trasparente
BITE capovolto, parte che verra’ inserita sull’arco dentale
Un’altra causa di malocclusione in eta’ adulta, e’ l’abitudine infantile di succhiarsi il pollice. Fino ai 3/4 anni, cioe’ in eta’ prescolare, non si riscontrano particolari problemi, ma se il bambino continua anche dopo questa eta’ , la pressione continua esercitata dal pollice sul palato, puo’ generare una spinta in avanti dei denti anteriori che si posizioneranno in modo anomalo dando origine a meccanismi di overbite oppure underbite.
Le soluzioni a queste malocclusioni, sono specifici trattamenti ortodontici che serviranno a ripristinare il corretto rapporto degli elementi dentali.
In eta’ adulta perdere uno o piu’ denti, puo’ essere causa di malocclusioni, e’ importante sostituire l’elemento naturale perso con una capsula e se sono piu’ d’uno ,con un ponte, che rimpiazzi e chiuda lo spazio vuoto lasciato dal dente perso, non solo per un fattore estetico ma soprattutto per esigenze funzionali.
I denti infatti non sono monoliti bloccati con cemento nell’ osso, bensi’ elementi in continuo movimento seppur impercettibile.
Proviamo ad immaginare cosa succederebbe se non chiudessimo lo spazio lasciato da un dente naturale che abbiamo perso….
Innanzitutto i denti prossimali (gli elementi dentali che erano a contatto con il dente perduto) inizierebbero a muoversi, inclinandosi, verso lo spazio lasciato dall’elemento perso, corrompendo quindi i buoni valori di occlusione che avevano in precedenza.
Il dente antagonista , quello per intenderci con cui il dente che abbiamo perso si metteva in relazione durante la masticazione, non trovando piu’ lo “stop”, potra’ estrudere, spostarsi oltre il piano occlusale e generare un’occlusione scorretta.
Anche i denti gravemente scheggiati e non ricostruiti possono determinare le stesse conseguenze e favorire la malocclusione, percio’ se non vogliamo trasformare un piccolo problema in uno piu’ grande, e’ sempre intelligente rivolgersi periodicamente al propio medico dentista affinche’ le visite di controllo ci avvertino tempestivamente dell’insorgenza di eventuali problemi.
Infine non possiamo dimenticare che la malocclusione puo’ essere causata dalla spinta in avanti che viene stimolata dai denti del giudizio che normalmente faticano a trovare spazio sulla cresta mandibolare e mascellare e percio’ quando erompono, intorno ai 18/30 anni di eta’ forzano l’intera arcata dei denti in direzione degli incisivi.
Questo movimento, lento ma inesorabile, puo’ generare spostamenti non ordinati degli altri elementi dentali, rischiando cosi’ di trovarci dopo qualche tempo con un sovraffollamento che dovra’ essere trattato con dispositivi ortodontici.
La soluzione piu’ drastica e frequente e’ quella di estrarli in quanto non si attribuisce loro la stessa importanza che si da’ a tutti gli altri elementi dentali, anche se ammetto che ancora debbo capirne il motivo visto che da Odontotecnico mi e’ capitato a volte di utilizzare il moncone del dente del giudizio come elemento di ponte.
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