Il cavo orale e’ un “Portale” che mette in comunicazione l’interno con cio’ che e’ esterno al nostro corpo, gli alimenti di cui ci nutriamo, l’aria che respiriamo, l’acqua.
E’ appurato che la prima fase della digestione avviene propio nel cavo orale, i denti incisivi tagliano il cibo, il movimento dei muscoli di guancie e lingua portano gli alimenti ai denti diatorici (premolari e molari) che hanno il compito di triturarli mentre la saliva deve amalgamare, formare quella poltiglia di cibo che viene chiamata “Bolo alimentare” che verra’ poi deglutito.
La saliva e’ anche la nostra prima fedele igenista in quanto mantiene integra la mucosa orale e previene la perdita di minerali dai denti. Oltre a neutralizzare gli acidi prodotti dai batteri, contiene anche molte sostanze (come anticorpi ed enzimi) che uccidono batteri e virus.
Nel corso dei secoli l’uomo si e’ evoluto sotto ogni punto di vista e ha cambiato le propie abitudini, anche quelle alimentari. Il benessere sociale, la crescita economica, l’industrializzazione hanno sensibilmente trasformato le abitudini alimentari delle famiglie.
Se una volta ci servivano le uova per fare un piatto di pasta si andava direttamente dal produttore nell’aia di casa..:-)), ora si va’ al supermercato dove la maggior parte delle uova proviene da allevamenti intensivi nei quali la qualita’ di vita dell’animale e’ quantomeno discutibile.
Inoltre alla dieta mediterranea sono stati aggiunti altri alimenti e bevande, basti pensare a tutte le bibite zuccherate che solo cent’anni fa’ neanche esistevano.
Questo per mettere l’accento sull’esigenza che abbiamo al giorno d’oggi rispetto al passato di fare molta piu’ attenzione all’ igiene del cavo orale.
I Colluttori
Il colluttorio e’ una soluzione medicamentosa, un liquido destinato alla medicatura della bocca e delle prime vie respiratorie.
Sul mercato si distinguono in diverse tipologie, dal colluttorio rinfrescante che previene fenomeni come l’alitosi, al collutorio antibatterico che è una soluzione speciale che si utilizza non per coadiuvare l’azione della pulizia del cavo orale, ma nelle terapie che seguono interventi di chirurgia odontoiatrica e altre occasioni in cui vi possa essere una carica batterica da contrastare.
Si tratta infatti di un collutorio medicato che deve essere utilizzato solo dopo indicazione del dentista o del medico, anche se si tratta di soluzioni che non richiedono, per la vendita, la ricetta medica. Il componente principale dei collutori antibatterici è il gluconato di clorexidina che può essere presente in diverse percentuali in base allo scopo per cui il collutorio deve essere impiegato.
Il colluttorio disintossicante invece è uno speciale collutorio che aiuta a rimuovere le tracce di sostanze farmaceutiche e altre tossine presenti nella saliva.
Il colluttorio allo xilitolo che ha un importante azione antiplacca.
Il colluttorio a base di acqua ossigenata che ha ottime propieta’ detergenti.
Tuttavia dobbiamo evidenziare che i colluttori presenti sul mercato non sono naturali ma il prodotto di formulazioni chimiche specifiche.
Un’ alternativa naturale e’ possibile utilizzando ingredienti che troviamo in casa o che possiamo acquistare in erboristeria per esempio ma anche al supermercato..
- Bicarbonato di sodio
Prendiamo mezzo bicchiere di acqua calda e aggiungiamo mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio.
Mescoliamo bene
Dopo esserci lavati i denti con spazzolino e dentifricio, riempiamo la bocca con il nostro preparato, non ingoiamolo, a bocca chiusa, agitiamolo per una trentina di secondi e sputiamolo. Questo metodo previene l’alitosi.
- Oli essenziali
L’olio essenziale di chiodi di garofano e di cannella puo’ essere una valida alternativa ed un efficace colluttorio.
Riempiamo una tazza d’acqua e aggiungiamo 8 goccie di olio essenziale di cannella e chiodi di garofano.
Mescoliamo bene e versiamo in una bottiglia che possiamo conservare per i successivi utilizzi.
All’occorrenza, aggiungiamo 2 cucchiai del nostro preparato a mezzo bicchiere d’acqua e utilizziamolo per risciacquare la bocca. Questo metodo disinfettera’ il nostro cavo orale.
- Acqua salata
Un preparato ancora piu’ semplice ma sempre efficace e’ aggiungere mezzo cucchiaino di sale a mezzo bicchiere d’acqua. Mescoliamo bene e utilizziamo il preparato per risciacquare la bocca.
Come ricordato in precedenza, la moderna alimentazione, prevede l’assunzione di carboidrati e zuccheri semplici in notevole quantita’, pane, pasta, pizza, patatine, merendine, ecc. che da una parte soddisfano il palato ma dall’altra favoriscono la formazione di placca dentale sia sui denti naturali che su quelli di protesi.
Che cos’ e’ la Placca dentale?
Un microfilm amorfo di macromolecole tra le quali anche glicoproteine presenti nella saliva, si depositano alla base dei denti senza una particolare consistenza alterando la carica di superficie dello smalto del dente e favorendo l’adesione batterica di quei germi e batteri che comunemente compongono la flora batterica salivare.
Se questo microfilm non viene rimosso durante la quotidiana igene orale, cambia la sua struttuta molecolare, si mineralizza trasformandosi in tartaro che potra’ essere rimosso in modo accurato, solo con una detartrasi in ambulatorio dentistico. Il tartaro e’ una sostanza durissima che se non trattata puo’ causare infiammazioni della mucosa che a loro volta possono trasformarsi in parodontiti.
L’uso quotidiano di spazzolino e dentifricio, oltre a filo interdentale e colluttorio allunga notevolmente i tempi di formazione di placca e tartaro.
E’ opportuno ogni 9/12 mesi recarsi comunque in ambulatorio dentistico per una detartrasi che altro non e’ che un’accurata pulizia dentale.
Spazzolino manuale ed elettrico
Lo spazzolino dentale e’ il primo step per una corretta igene orale, se avremo la costanza di utilizzarlo dopo i pasti daremo filo da torcere a placca e tartaro, nemici indiscussi dei nostri denti.
Lo spazzolino manuale, e’ un corpo unico tra il manico e la testina con le setole, ed e’ quest’ultima a fare la differenza, esistono infatti diversi gradi di durezza:
- Setole morbide : vengono utilizzate in caso di ipersensibilita’ dei denti e delle mucose
- Setole medie : le piu’ utilizzate e commercializzate
- Setole dure : migliore azione sulla placca ma da evitare in caso di ipersensibilita’ dei denti e mucose
Le setole sono costituite da fibre sintetiche con la caratteristica di essere arrotondate in punta per non arrecare danno alla mucosa.
Solitamente le testine hanno un certo grado di flessibilita’ durante l’azione di spazzolamento; questo garantisce un’azione piu’ completa in quanto la testina segue la forma del dente arrivando anche nelle zone piu’ difficili.
Anche la forma del dorso della testina ha la sua importanza, non deve essere troppo grande, due centimetri e’ la misura consigliata ed e’ opportuno che sia ben arrotondata per evitare traumi durante lo spazzolamento, alcune presentano rilievi in gomma che servono per “massaggiare” l’interno delle guancie e la pulizia della lingua.
Il manico dello spazzolino manuale non ha un’importanza rilevante almeno dal mio punto di vista, solitamente sono ergonomici, con rilievi in gomma che evitano lo scivolamento del pollice durante l’utilizzo.
Lo spazzolino elettrico e’ completamente diverso dal manuale, ed e’ costituito dalla testina rimovibile e dal corpo.
La testina puo’ essere di forma rettangolare o rotonda ed e’ fornita di setole di fibra sintetica.
La particolarita’ di queste testine e’ che durante l’azione di spazzolamento, ruotano e vibrano ad una frequenza prestabilita e questo consente di ottenere un’ottima igene e contribuisce in modo efficace alla prevenzione della formazione di placca e tartato.
I Medici Dentisti con cui mi confronto quotidianamente consigliano l’uso di testine rotonde, piu’ efficaci delle altre nei movimenti di rotazione in senso orario ed antiorario. Queste oscillazioni in base alla qualita’ dello spazzolino, variano dalle 5.000 alle 8/9.000 al minuto.
Il manico dello spazzolino elettrico e’ costituito dal corpo che e’ impermeabile e contiene il motore che mette in funzione lo spazzolino e la batteria ricaricabile.
Come per lo spazzolino manuale, sono presenti rilievi in gomma che servono per prevenire scivolamenti della mano e la perdita del controllo dello spazzolino elettrico che durante lo spazzolamento potrebbe causare seri danni a denti e mucose.
Alcuni spazzolini, quelli piu’ costosi.. :)) ci consentono di regolare l’intensita’ di frequenza di oscillazione ed hanno un timer preregolato che ci ricorda il tempo opportuno per il corretto spazzolamento.
Filo interdentale
Il filo interdentale, e’ complementare allo spazzolino e colluttorio ma e’ un dispositivo che ha una funzione completamente diversa.
Serve infatti principalmente per eliminare tracce di alimenti rimasti imprigionati tra dente e dente, oppure sotto gli elementi dentali della protesi fissa. Viene venduto generalmente in rocchetti da 10 metri di lunghezza fino a 50 metri e lo si puo’ utilizzare manualmente o con l’ausilio di strumenti che ci aiutano a farlo passare tra i denti.
Le case produttrici ci rivelano che il filo interdentale non fa’ parte delle abituduni quotidiane delle persone, sono una piccola percentuale infatti quelli che lo usano dopo spazzolino e dentifricio eppure non ha particolari controindicazioni ed e’ assolutamente semplice da utilizzare.
Il filo interdentale lo troviamo in commercio come un sottile nastro o filo di nylon o plastica.
Aprendo il contenitore, tagliamo il filo per una lunghezza di circa 50 cm. e partendo da una estremita’ facciamo passare un paio di volte il filo nel dito indice di entrambe le mani mantenendo una distanza tra le due dita di 4/5 cm. ora siamo pronti per far passare il filo delicatamente tra i denti con un movimento dall’alto al basso per entrare nello spazio interprossimale. Una volta inserito il filo lo muoveremo in avanti e indietro, in alto e in basso con movimenti rotatori, strofinandolo sulle pareti dei denti, per poi estrarlo con un movimento dal basso verso l’alto.
In questo modo elimineremo ogni traccia di residui alimentari solidi. Una particolarita’ del filo e’ che riesce a raggiungere e fare pulizia in zone remote dove spazzolino e dentifricio non riuscirebbero mai ad arrivare.
In elenco diversi tipi di filo e ausili:
- Filo interdentale comune:
Si trova in commercio in due varianti, cerato e non cerato. Nel primo tipo le fibre che compongono il filo, vengono rivestite di cera che ha il compito di far passare meglio il filo tra i denti soprattutto nella zona del punto di contatto. Inoltre e’ indicato per quelle persone che presentano un “sovraffollamento” dentale, (i denti non trovando spazio utile nell’arcata dentale sono cresciuti storti, non in linea).
Il filo interdentale non cerato e’ piu’ utile nel rimuovere placca e residui di cibo in quanto la sua superficie non e’ liscia come quella del cerato e percio’ piu’ abrasiva. Per utilizzare un filo non cerato e’ indispensabile fare piu’ forza al momento dell’inserzione tra i denti non avendo l’aiuto della cera.
- Tendifilo, Forcella interdentale
La forcella interdentale o tendifilo, e’ uno strumento che si trova in commercio la cui funzione e’ di tenere il filo interdentale teso affinche’ riesca a passare con facilita’ tra gli elementi dentali. E’ realizzata in plastica e ne esistono di due tipologie, la prima e’ “usa e getta” in cui il filo e’ gia’ montato sulla forcella e al termine dell’operazione dovra’ essere gettata; la seconda e’ riutilizzabile, sara’ l’utente che all’occasione dovra’ montare il filo sulla forcella. La forcella tendifilo e’ ideale per chi ha poca manualita’ o per chi ha problemi di mobilita’ delle mani.
- Filo interdentale Superfloss
Il filo interdentale Superfloss, viene utilizzato per eliminare placca e residui di alimenti nei ponti di protesi fissa o quando il comune filo interdentale non riesce a passare tra dente e dente. Il Superfloss e’ caratterizzato da una prima sezione di filo che e’ piu’ rigida del comune filo, e una seconda parte spugnosa. Se il filo comune lo si faceva passare tra i denti dall’alto verso il basso, il Superfloss va inserito tra dente e dente subito sotto al punto di contatto e vicino alla papilla. Lo si fa’ passare da parte a parte facendo in modo che la sezione spugnosa venga strofinata sulla parete dei denti. Allo stesso modo, i portatori di protesi fissa dovranno far passare il filo Superfloss tra una capsula e l’altra dove l’odontotecnico avra’ lasciato lo spazio opportuno. E’ questo uno dei segreti per mantenere in piena efficienza la vostra protesi fissa.
- Ago passafilo
Uno strumento utile quando si e’ portatori di protesi fissa, l’ago passafilo e’ un’ausilio in plastica con un’ occhiello grazie al quale possiamo con facilita’ far passare il nostro filo interdentale da una parte all’altra dei denti di protesi soprattutto negli elementi intermendi dove e’ noto, la possibilita’ di ristagni di cibo e’ piu’ probabile.
- Scovolino
Lo scovolino ha la stessa funzione del filo interdentale ed e’ uno strumento molto utile se si portano protesi fisse. E’ molto simile allo spazzolino ma anziche’ avere la testina con le setole, presenta un vero e propio scovolino simile a quello per pulire le bottiglie di vetro.. ma chiaramente con le debite proporzioni di dimensione..:)). E’ semplice da usare perche’ ha un anima sottile in metallo e percio’ e’ rigido o meglio semiflessibile e si inserisce con facilita’ negli spazi interdentali del ponte o delle capsule dentali. Essendo uno strumento un minimo invasivo, consiglio di rivolgervi prima al vostro medico dentista che vi indichera’ quale dei tanti presenti in commercio fara’ al caso vostro.
Detartrasi o Pulizia dentale
La detartrasi e’ la pulizia dentale fatta in ambulatorio dentistico, e’ un trattamento terapeutico che deve essere fatto solo da professionisti e sono solo due le figure professionali che possono eseguirla: l’odontoiatra e l’igienista dentale. Questa procedura serve per eliminare la placca dentale e le formazioni ostinate di tartaro che, come ormai abbiamo capito, sono le responsabili di infiammazioni gengivali e retrazioni della mucosa a livello del colletto del dente.
La detartrasi va ripetuta ogni 9/12 mesi a seconda delle problematiche del paziente, per fare un esempio, per un ragazzo di 20 anni con una buona cura dell’igiene orale, sara’ sufficiente farla una volta l’anno; piu’ frequente ossia ogni 6/9 mesi per un paziente portatore di protesi fissa o protesi ortodontica o magari soggetto a frequenti infiammazioni della mucosa orale.
In ambulatorio dentistico, l’apparecchiatura che serve per eseguire le detartrasi e’ l’ablatore, un dispositivo ad ultrasuoni su cui viene innestata una punta metallica sterilizzata che viene fatta oscillare ad altissima frequenza (fino a 20.000 vibrazioni al minuto) ed e’ in grado di frammentare le concrezioni di tartaro distruggendo anche i batteri che formano la placca.
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