Piano di fabbricazione Protesi Mobile Parziale

Questo articolo e’ destinato agli studenti che si vogliono cimentare in questa professione concretamente, in un contesto artigianale, lasciando per ora da parte la digitalizzazione.

Proviamo ad immaginare che abbiate il vostro Laboratorio gia’ operativo, e che siate in attesa della prima telefonata dall’ ambulatorio….

DRING, DRIING, DRIIIING!!!!

Ebbene e’ arrivata e vi viene richiesto di progettare e fabbricare una Protesi Mobile parziale con ganci.

Che facciamo??

Beh! presi dall’euforia andiamo immediatamente a recuperare le impronte del paziente dal Medico Odontoiatra e torniamo in “Miniera” (termine simpatico che utilizzo per definire il Laboratorio).

Ora siamo al bancone del gesso ed estraiamo le impronte dalla busta.

Al ricevimento delle impronte la prima cosa da fare e’ un controllo visivo per verificare se i dati dell’impronta sono sufficenti oppure no, se sono presenti delle bolle d’aria nell’alginato (mat. da impronta) che si tradurrebbero in positivo, in eccessi di gesso, e noi non li vogliamo. Cosa succederebbe se si fosse formata una bolla d’aria propio a ridosso dell’ elemento su cui dovremo modellare il gancio a filo??

Partiamo dal presupposto che i Medici Odontoiatri non sbagliano mai… :-))

Disinfettiamo le impronte con ” Zefirol” o con altra soluzione disinfettante per almeno 4 minuti dopodiche’ poniamole sotto acqua corrente fredda affinche’ venga lavato via.

Siamo pronti per partire:

Sviluppo dei modelli in gesso

Per una Protesi Mobile parziale si possono usare 2 tipi di gesso differenti, il III classe oppure il IV classe. Il secondo piu’ duro avendo una granulometria inferiore e’ usato anche in Protesi Fissa.

Dopo aver atteso 45 minuti l’indurimento del gesso siamo pronti a separare il modello dal portaimpronta, con calma e delicatamente in quanto dobbiamo cercare di non rompere gli elementi dentali soprattutto se isolati.

Verifichiamo se i dati sono completi, cioe’ se sono presenti porosita’ o mancanze..

Se tutto e’ conforme segnamo con una matita fine la linea mediana e la cresta alveolare che serviranno come “Mappa” quando faremo la masticazione in cera e monteremo gli elementi dentali.

Masticazione in cera

Serve per registrare l’occlusione del paziente e precisamente la posizione centrica della mandibola affinche’ poi in laboratorio la possiamo replicare montando i modelli in articolatore.

Segnata la linea mediana e la cresta alveolare applichiamo un foglio di cera riscaldata per basi sul modello, adattiamola bene dopodiche’ andremo a rifinirla sulle linguali e palatine degli elementi rimasti e lungo il vestibolo.

Montiamo il masticone in cera tenendo in considerazione la linea fatta in precedenza in matita, uniformiamo e rifiniamo la masticazione in cera prima di consegnarla al Medico odontoiatra per la registrazione della centrica.

Al ritorno in laboratorio noteremo sulla masticazione in cera il “morso” del paziente che ha definito la posizione di riposo o centrica. Riposizioniamo sul modello con accuratezza, ponendo l’attenzione sull’ aderenza della masticazione al gesso stesso e mettiamo in relazione modello superiore ed inferiore per prepararci a mettere in articolatore.

Montaggio in articolatore

Ci siamo assicurati che i valli in cera aderiscano perfettamente ai nostri modelli in gesso, li abbiamo messi in relazione tra loro ed ora li blocchiamo con cera fusa.

Prepariamo l’articolatore (generalmente a valori medi) ed il gesso che per l’occasione sara’ di II classe tipo “alabastrino” facendo corrispondere la linea mediana con l’asta verticale dell’articolatore.

Uniformiamo e rifiniamo il gesso sui modelli eliminando le eccedenze ed aspettiamo almeno 45 min. che faccia presa. Ricordiamoci di bloccare l’asta dell’articolatore, in caso contrario perderemmo la dimensione verticale dopo il lavaggio o vaporizzazione.

Ora dobbiamo scegliere quali denti artificiali montare; la corrispondenza la troviamo nella forma del viso del paziente che puo’ essere quadrata, ovale, triangolare e di conseguenza utilizzeremo la stessa forma per i denti.

Scegliere il colore e’ ancora piu’ semplice dal momento che prenderemo spunto dagli elementi dentali naturali che il paziente ha rimasto.

Montaggio dei ganci a filo

Tagliamo dal rocchetto una porzione di filo di 5 cm. e iniziamo a modellarla sul dente in gesso avendo cura di osservare queste regole:

  • La punta del gancio deve rimanere in sottosquadro
  • Il corpo del gancio deve girare aderente sull’ equatore per poi scostarsi sulla mesiale o distale
  • La coda del gancio rimane sulla cresta alveolare o scende lingualmente/palatalmente

Accertata la correttezza della posizione, blocchiamo il gancio con cera collante al modello e prepariamoci al montaggio degli elementi dentali artificiali.

Montaggio dei denti artificiali

Trovati i denti giusti cominciamo a posizionarli partendo da quelli piu’ prossimi alla linea mediana in osservanza di alcuni parametri:

  • Verifica della classe di occlusione (1°classe,2°classe,3°classe)

In prima classe, gli incisivi superiori sovrastano gli incisivi inferiori

In seconda classe, gli incisivi superiori sovrastano abbondantemente gli incisivi inferiori

In terza classe, gli incisivi inferiori sovrastano gli incisivi superiori

  • Overjet

Per Overjet si intende lo spazio in senso orizzontale tra gli incisivi superiori ed inferiori

  • Overbite

Per overbite si intende la distanza verticale fra i margini incisali degli incisivi superiori e i margini incisali degli incisivi inferiori.

  • Simmetria

La simmetria nel montaggio dei denti e’ fondamentale sia funzionalmente che esteticamente. Un aiuto importante ci viene fornito dalla linea delle creste alveolari e linea mediana.

  • Massima intercuspidazione

La migliore occlusione e’ data dalla massima intercuspidazione possibile dei diatorici. Relazione cuspide/solco.

  • Movimenti di lateralita’ e protusiva.

Durante il montaggio e’ opportuno verificare i movimenti di lateralita’ e protusiva anche se stiamo utilizzando un articolatore a valori medi. Durante la masticazione infatti sono propio questi movimenti i piu’ frequenti.

A questo punto facciamo la ceratura del montaggio appena ultimato e scalziamo i colletti, personalmente per rendere piu’ naturale possibile la futura protesi, vado a scalzare i colletti in modo non uniforme e soprattutto cerco di montare il gruppo incisivo “mosso”, in special modo cerco di muovere e rendere piu’ naturali gli incisivi laterali superiori e gli incisivi centrali inferiori.

Prova denti in ambulatorio

Sara’ l’Odontoiatra che provera’ al paziente il nostro montaggio facendo tutte le verifiche sopra elencate, dalla lateralita’ alla protusiva, dall’occlusione alla fonetica al molaggio selettivo.

Muffolatura

Il nostro modello con il montaggio dei denti viene posto nello stampo della muffola nel quale viene colato il gesso (solitamente II e III classe) lasciando scoperta tutta la parte in cera (il nostro montaggio).

In questa fase facciamo attenzione a non tenere il manufatto troppo alto all’interno dello stampo in quanto se cosi’ fosse, il successivo controstampo risulterebbe in corrispondenza dei denti artificiali troppo sottile con il risultato che sotto pressione potrebbe creparsi.

Assicuriamoci che il gesso abbia fatto presa e applichiamo un isolante gesso/gesso tipo “Unifol” sulla superficie gessosa dello stampo.

Per mantenere curati e puliti da gesso i colletti proteggiamoli con silicone fluido tipo”Optosil”.

Chiudiamo la muffola con il controstampo, prepariamo il gesso (solitamente II e III classe) e versiamolo nel controstampo scuotendo la muffola per evitare bolle d’aria che potrebbero darci molti grattacapi.

Aspettiamo 45min. per la presa del gesso e inseriamo con una staffa la muffola in acqua bollente per 10min.

Questa procedura fara’ sciogliere la cera, percio’ quando apriremo la muffola ci troveremo, nello stampo il modello e nel controstampo gli elementi dentali ed i ganci bloccati nel gesso.

Controlliamo che tutto sia in ordine e vaporizziamo stampo e controstampo.

Per migliorare la ritenzione tra gli elementi e la resina foriamo con una fresa a palla lo zoccolo dei denti artificiali dopodiche’ siamo pronti per isolare sia stampo che controstampo con isolante gesso/resina.

Resinatura

Prepariamo in un mortaio la quantita’ misurata (liquido/polvere) di resina a caldo, personalmente uso “Ivoclar ProBase Hot”, attendiamo qualche minuto affinche’ sia manipolabile e adattiamola con cautela sulle superfici degli zoccoli dei denti artificiali e sulle code dei ganci.

Chiudiamo la muffola con il controstampo e sistemiamola in pressa a 2 ATM di pressione costante.

L’effetto della pressione fara’ fuoriuscire la resina in eccesso che andremo ad eliminare.

Quando non uscira’ piu’ resina dalla muffola, la toglieremo dalla pressa per sistemarla in staffa sempre sotto pressione.

Ora non resta che mettere la staffa con la muffola in un polimerizzatore a secco a 70°c per 9 ore.

Esistono altri tipi di polimerizzazione, la piu’ comune e’ immergere la muffola chiusa dalla staffa in acqua fredda, riscaldare l’acqua a 100°c e lasciarla bollire per 45min.

Personalmente i risultati migliori li ho conseguiti con il polimerizzatore a secco.

Rifinitura resina

A smuffolatura avvenuta, ci troveremo in mano la nostra protesi allo stato “grezzo”, con una fresa grossa diamantata procederemo a rifilare i bordi, le flange della protesi, assottiglieremo il palato rendendo uniforme lo spessore.

Con una fresa sottile diamantata scarichiamo i frenuli, importantissimo per non generare infiammazioni dovute alla costrizione e limitazione di movimento dei frenuli in fonetica.

Rettifichiamo con frese a fiamma in acciaio o tungsteno da 0,12 a 0,06mm i colletti pulendoli da eventuali residui di gesso.

Modelliamo la parte vestibolare delle flange creando finte radici, quindi lisciamo, gommiamo e lucidiamo con pomice.

Sono sicuro che avrai ottenuto un ottimo risultato, ma se hai domande contattami gratuitamente

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *